21 Giugno – Festa del solstizio d’estate

Agripark aspetta tutti gli ortisti e le loro famiglie per fare festa nel solstizio d’estate la sera del 21 giugno alle ore 19.

E’ gradita la partecipazione all’organizzazione della festa, quindi fatevi avanti.

Ci riuniremo intorno al fuoco per condividere e scambiare cibi, bevande e le letture che ognuno di voi vorrà portare per arricchire questa piccola comunità

Solstizio d’estate: il significato e come festeggiarlo

Il 21 giugno segna l’arrivo dell’estate. Il solstizio d’estate è il primo giorno della bella stagione ed è anche il giorno dell’anno con più ore di luce. Da questo momento in poi la durata del giorno diminuisce progressivamente fino al solstizio d’inverno.

Nel solstizio d’estate il sole si trova allo zenit, nel punto più alto del cielo, lungo il tropico del Cancro, a mezzogiorno.

Tra il circolo polare artico e il polo Nord il sole non tramonta ed ecco dunque un giorno di 24 ore di luce.

Il Solstizio d’Estate è collegato al tema della rinascita e di un nuovo inizio.

In passato il solstizio d’estate era associato a significati profondi, con riti legati al ciclo dell’agricoltura e della natura.

Si festeggia innanzitutto la potenza del sole, si celebra la luce e l’inizio dell’estate: per questo il fuoco è uno degli elementi comuni nelle tante tradizioni, il fuoco che nutre il sole e, luminoso e forte, combatte le tenebre.

Il Solstizio, nei riti magici e tradizionali è il momento per l’uomo per un nuovo inizio, e quanto mai propizio per attirare la fortuna. Nel mondo pagano i riti legati alle stagionalità avevano una grande importanza, erano il tramite attraverso il quale l’uomo istituiva un contatto diretto con la natura.

.. il Suo potere è aprire
la sua promessa non può mai venire meno
Lei risveglia tutti i semi dormienti,
L’arcobaleno è il suo simbolo,
Adesso il potere dell’inverno ha ceduto il passo,
Con la forza dell’amore, tutte le catene sono state spezzate
Tutto ciò che è stato perduto viene ritrovato
in una nuova forma, in un nuovo modo…

La Danza a Spirale, Starhawke, Macro edizioni

La natura ci viene incontro nella grazia e nella vitalità della sua fanciullezza e come Persefone-Kore, dea greca dal duplice volto di fanciulla e regina degli inferi:

 Io sono Kore: la giovinezza, l’innocenza, la leggerezza.
Sono la Dea del Fiore, una stagione nella natura e nella vita di ogni donna.
Io ho conosciuto l’oscurità dell’Ade, ho assaggiato i chicchi della melagrana
ritrovando così il mio nome: Persefone, la Terribile,
Silenziosa Signora del Regno dei Morti.
Solo dopo aver varcato la soglia del buio,
traversato il mondo delle ombre, posso risalire alla luce
tenendo fra le mani la sacra melagrana,
simbolo dell’eterno ritorno.

di Rosa Carotti

E accanto alla Dea Fanciulla, si festeggiava il Dio fanciullo, come Pan:

 Musa cantami il caro figlio di Ermes, bicorne,
dai piedi di capra, amante del frastuono, che vaga
per le valli boscose in compagnia con le Ninfe danzatrici:
esse amano percorrere le cime delle rupi scoscese,
invocando Pan, il dio dei pascoli, dai capelli lucenti,
irsuto, che frequenta tutte le alture nevose
e le cime dei monti e i sentieri pietrosi.

… al tramonto,
tornando da caccia, intona sulla zampogna una dolce
melodia: non lo vince nel canto
l’uccello che a primavera effonde un lamento
con voce di miele tra i fiori e le foglie.
Allora si uniscono al suo canto le Ninfe montane
dalla limpida voce, danzando con passi rapidi presso la fonte
profonda, e l’eco risuona dalla vetta del monte.
Il dio ora danza in tondo, ora entra nel mezzo,
con rapidi passi – porta sul dorso una fulva pelle
di lince – e si esalta nel cuore a quel canto ritmato,
sul tenero prato dove il croco e il giacinto
odoroso si mescolano all’erba, fiorendo in gran copia…..

Inno a Pan, dagli Omerici a cura di Giuseppe Zanetto ed. Bur